prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 28 giugno 2024

+T -T AGGIORNAMENTO

La politica di coesione dell'UE dopo il 2027

Il dibattito ed il confronto istituzionale sulla futura politica di coesione post-2027 hanno preso l’avvio da diversi mesi; sono state elaborate alcune analisi e contributi di livello tecnico, nonché assunte prime posizioni ed orientamenti da parte delle istituzioni UE. È proprio in questa fase, anche per orientare la nuova Commissione UE e sue priorità, che le Regioni e gli enti locali - fra gli altri - possono svolgere un ruolo di rilievo, partecipando alla riflessione sul futuro della coesione con propri contributi ed evidenziando prospettive e necessità, al fine di assicurare che, nel nuovo quadro finanziario pluriennale e nel disegno delle future strategie, la politica di coesione sia dotata di adeguate risorse e le opportunità da essa offerte continuino ad essere funzionali alle esigenze di tutti i territori.

A partire dallo scorso ottobre, Tecnostruttura, in continuità con quanto fatto nei precedenti periodi di programmazione, ha avviato un lavoro volto ad elaborare contributi informativi per le Regioni/PA, da aggiornare periodicamente, nell’ottica di monitorare il dibattito in corso e fare sintesi anche dei principali documenti prodotti o in esame presso le istituzioni ed i comitati UE, con particolare attenzione agli aspetti connessi al FSE plus. Il contributo che si propone in questo numero del QT costituisce il secondo aggiornamento e rappresenta pertanto una istantanea del dibattito negoziale aggiornata al 30 maggio 2024.

Nel frattempo, il confronto istituzionale è proseguito e in particolare si porta l’attenzione su due documenti: il parere sulla Politica di coesione e allargamento dell'UE del CESE, adottato il 31 maggio e le Conclusioni del Consiglio sulla Comunicazione della Commissione relativa alla nona relazione sulla coesione, approvate nel corso del Consiglio Affari Generali del 18 giugno.
Entrando nel merito, il CESE ha sottolineato come coesione ed allargamento siano direttamente collegati e come il sostegno alla coesione dovrebbe essere considerato una condizione imprescindibile per il buon esito di un'efficace integrazione dei potenziali Stati membri nell'Unione europea.
Nelle sue conclusioni il Consiglio ricorda le sfide strutturali ed emergenti che rischiano di ampliare le disparità e fornisce orientamenti sugli aspetti chiave della politica di coesione, chiedendo alla Commissione di elaborare proposte volte a rendere coerente la politica di coesione con il suo ruolo di quadro di riferimento -a lungo termine- per lo sviluppo regionale. Il Consiglio chiede alla Commissione una politica di coesione basata su gestione condivisa, governance multilivello e partenariato, tenendo conto dei diversi punti di partenza, esigenze e capacità delle Regioni che dovrebbero condurle a percorsi di sviluppo diversi.

Sia a livello europeo che nazionale, le Regioni stanno portando all’attenzione delle istituzioni i loro pareri e le loro prime considerazioni. Pochi giorni prima delle elezioni, oltre cento regioni europee (tra cui otto italiane), hanno scritto alla presidente della Commissione Europea e ad alcuni commissari (Regio, Budget e Jobs and Social Rights) per difendere gli aspetti essenziali della politica di coesione: bilancio adeguato, governance multilivello, gestione condivisa ed approccio basato sul territorio. Sempre con l’intento di evidenziare la rilevanza essenziale della coesione, anche le Regioni Italiane stanno predisponendo una prima posizione condivisa sul futuro della politica di coesione post 2027.

 

In allegato il focus “La politica di coesione dell’UE dopo il 2027”, a cura di Sara Casillo e Paolina Notaro (Tecnostruttura – Settore Fse).

 

Documento allegato: Politica-coesione-post-2027