prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 26 giugno 2018

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Le azioni delle Regioni nel lavoro e nella formazione

Novità importanti si profilano per l’assetto organizzativo dei servizi per l’impiego. Entro la fine di giugno, infatti, la Legge di Bilancio 2018 prevede che le Regioni provvedano a completare gli adempimenti necessari per il trasferimento del personale, di derivazione provinciale, dai servizi per l’impiego alle dipendenze delle Regioni o degli enti ad esse collegati. Dal 1° luglio, quindi, tutti gli operatori dei Centri per l’impiego faranno parte del personale delle Regioni o dei relativi enti strumentali deputati alla gestione dei servizi per l’impiego. In questo numero tracciamo una prima analisi delle modalità che le singole Regioni hanno adottato, o stanno adottando, per adempiere a quanto previsto dalla legge, rinviando a un approfondimento più esaustivo non appena sarà concluso l’intero iter su tutto il territorio nazionale.

Presentiamo, poi, due buone prassi regionali, una della Toscana e l’altra del Veneto, singolarmente illustrate nell’ultimo incontro del Comitato di Sorveglianza del Por Fse. Per la Regione Toscana il tema è la formazione 4.0: Paolo Baldi, direttore della Direzione Istruzione e formazione, ricostruisce qui le scelte condotte dall’amministrazione e descrive le azioni intraprese. Già dal 2017 la Regione Toscana ha individuato le direttrici strategiche dell’intervento regionale in materia di formazione 4.0 con lo scopo, principalmente, di evitare un doppio divario digitale: da un lato tra grandi imprese e PMI e dall’altro tra lavoratori digitalmente alfabetizzati e lavoratori privi di competenze digitali.

Santo Romano, direttore Area Capitale Umano, Cultura e Programmazione Comunitaria, e Fabio Menin, direttore U.O. Programmazione e gestione FP e Istruzione, ci illustrano, invece, l’impegno della Regione Veneto nella formazione per il profilo del Tecnico del restauro. Nell’ultimo quinquennio l’investimento nell’articolazione triennale dei percorsi e la scelta di renderli strutturali nell’ambito dell’offerta regionale è stato pari a quasi 13 milioni di euro, per la gran parte fondi FSE. E i risultati di un’indagine condotta sul territorio regionale, hanno mostrano il buon esito, anche occupazionale, delle azioni intraprese.

Infine dedichiamo un approfondimento al Programma nazionale di Riforma delle Regioni, approvato dalla Conferenza delle Regioni e Province autonome lo scorso 10 maggio, evidenziando le tematiche sulle quali le Regioni hanno maggiormente investito. Quest’anno il PNR è stato anche indicato come buona prassi della pubblica amministrazione per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile nell’ambito del ForumPA.