prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 22 settembre 2017

+T -T INTERVISTA

Didacta, Grieco: “Un’occasione di confronto per le Regioni con le scuole e il mondo produttivo”

di Roberta Giangiorgi
Tecnostruttura - Settore Comunicazione

A pochi giorni dall’apertura di Didacta Italia, Cristina Grieco, Assessore Coordinatore della IX Commissione della Conferenza delle Regioni, parla delle opportunità di dialogo nell’appuntamento fieristico e dell’impegno delle Regioni a costruire un sistema educativo sempre più efficace.

Cosa vuol dire ospitare Fiera Didacta in Italia, il più grande evento fieristico dedicato al sistema educativo che si svolge in Germania da oltre 60 anni?

Didacta Germania rappresenta da oltre 60 anni il più grande evento fieristico in Europa sui temi dell’istruzione e della formazione.

Quella che sta per iniziare a Firenze è la prima esperienza di internazionalizzazione dell’evento e, il fatto che sia stata scelta l’Italia per portare fuori dai confini tedeschi la manifestazione, non può che essere motivo di grande soddisfazione.

Auspichiamo che questo sia solo la prima edizione di un appuntamento che possa diventare abituale. Intanto, come sistema delle Regioni, abbiamo ritenuto importante valorizzare il nostro ruolo partecipando attraverso Tecnostruttura, e con spazi regionali dedicati, alla costruzione del ricco calendario di incontri e workshop sul tema.

 

Quali sono gli obiettivi principali che le Regioni vorrebbero raggiungere con Didacta?

Le Regioni hanno mantenuto la competenza esclusiva sulla Formazione Professionale, finanziano con risorse proprie o con fondi europei i percorsi post-diploma (ITS, IFTS), sono attori principali nella costruzione di “alleanze formative” con il mondo del lavoro e nella realizzazione delle reti territoriali per l’apprendimento permanente, hanno un ruolo di primo piano nella determinazione dell’offerta di servizi educativi per la prima infanzia, nella realizzazione dei poli 0/6, nella programmazione degli interventi di edilizia scolastica e dell’offerta formativa territoriale.
In una logica di collaborazione istituzionale e di condivisione degli obiettivi a lungo periodo, le Regioni vedono in Didacta una occasione di confronto, di scambio delle pratiche migliori, di dialogo con le scuole e con il mondo produttivo per realizzare sinergie con lo scopo ultimo di ottimizzare gli interventi e le politiche in ambito formativo.
La sfida che abbiamo di fronte è di quelle fondamentali per lo sviluppo del Paese: avere un sistema educativo che fornisca ai giovani (e non solo) gli strumenti per gestire la complessità derivante dalla globalizzazione e dai cambiamenti che interesseranno la vita quotidiana e il mercato del lavoro.


Didacta sarà anche un’occasione per dibattere con i protagonisti delle riforme nel sistema scolastico (licei brevi, Buona scuola)?

Ovviamente Didacta sarà anche una occasione per dibattere sulle novità che stanno interessando il sistema scolastico.

Siamo ancora in una fase di attuazione della legge 107 sulla “Buona Scuola” e stiamo partecipando a tavoli tematici con il MIUR per la revisione dei percorsi degli Istituti Professionali e i raccordi con gli IeFP, stiamo sperimentando un modello italiano di formazione “duale”, sta andando a regime l’alternanza Scuola/Lavoro, stiamo firmando protocolli sulla digitalizzazione, c’è una nuova normativa sull’obbligo vaccinale. Insomma, molti sono i temi in cui approfondimenti e riflessioni sono più che utili.

Dobbiamo guardare avanti, senza dimenticare la lezione di Don Milani, a cui la prima edizione di Didacta Italia è dedicata.

 

Una recente ricerca di Confartigianato, dello scorso agosto, ha ribadito che le aziende disposte ad assumere faticano a trovare i giusti profili professionali. Le Regioni da tempo lavorano al sistema di certificazione delle competenze: come aiuterà i giovani nel mercato del lavoro?

Le Regioni hanno fatto negli ultimi anni un enorme lavoro per dotarsi di procedure per assicurare ai cittadini un servizio di individuazione, validazione e certificazione delle competenze e per la costruzione di un repertorio unico nazionale delle qualificazioni regionali. Questo costituisce un passo importante per collegare sempre di più le filiere informative a quelle produttive, migliorando la possibilità di aggiornamento e rendendo più semplice l’incontro domanda offerta, proprio per non assistere al paradosso di un tasso molto elevato di disoccupazione giovanile ed al contempo difficoltà, da parte delle imprese, nel trovare sul mercato le professionalità necessarie.

Proprio per l’interesse che l’argomento riveste, nell’ambito di Didacta, abbiamo voluto dedicagli uno specifico seminario di approfondimento ( dal titolo: “Apprendimento permanente e inserimento nel mondo del lavoro: progettare percorsi attraverso la valorizzazione, il riconoscimento e la certificazione delle competenze”), al quale prenderanno parte anche Miur, Mlps, Anpal e Inapp.

 

In Italia la percentuale di analfabeti funzionali – coloro che sanno leggere e scrivere, ma non hanno competenze per affrontare le semplici situazioni della vita quotidiana, non riescono a elaborare e utilizzare le informazioni - è la più alta in Europa secondo i dati dell’indagine Piaac, è “low skilled” più di un italiano su quattro. Sono soprattutto over 50 e Neet. Come le Regioni intendono intervenire al riguardo?

L’obiettivo di innalzare il livello di competenze della popolazione adulta è prioritario a livello comunitario e noi, come Regioni, saremo impegnate nel prossimo futuro a confrontarci sugli strumenti migliori che possono essere approntati per risolvere questo problema.

Sicuramente tutta la filiera formativa dovrà essere coinvolta (dall’istruzione per adulti al riconoscimento e al miglioramento delle competenze acquisite in campo non formale e informale) per cui diventa urgente e necessario provvedere alla costruzione delle reti territoriali per l’apprendimento permanente.

Proprio in questi giorni è stato convocato il tavolo interistituzionale a cui, oltre alle Regioni, partecipano il Ministero dell’istruzione, Il Ministero del lavoro, ANCI ed UPI e questo rappresenta il primo passo dell’iter della costruzione dei sistemi territoriali.