prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 22 marzo 2021

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Un anno di Covid-19, la risposta dell'Europa

Un anno fa l'Organizzazione mondiale della Sanità dichiarava ufficialmente il focolaio internazionale di coronavirus una pandemia, ossia “un nuovo virus che si diffonde in tutto il mondo e contro il quale la maggioranza degli uomini non ha difese immunitarie”.

Un problema, quindi, non più confinato ad alcune specifiche realtà geografiche, ma esteso a tutto il pianeta. L’Europa, raggiunta da subito dal fenomeno, ha messo in campo in maniera unitaria misure non solo di contrasto al diffondersi del virus, ma anche di sostegno per i cittadini, lanciando due pacchetti di misure noti come Iniziativa CRII - Iniziativa di Investimento in risposta al Corona Virus e CRII+ - Iniziativa di Investimento in risposta al Corona Virus +.

Su scala nazionale, simmetricamente, il Governo ha adottato una serie di iniziative di sostegno ai cittadini e alle imprese volte ad attenuare gli effetti negativi della pandemia e delle misure restrittive per il contenimento del contagio, principalmente contenute nei decreti-legge n. 18 del 17 marzo 2020 (Decreto Cura Italia) e n. 34 del 19 maggio 2020 (Decreto Rilancio), che hanno reso possibile l’utilizzo delle risorse dei Fondi SIE per finanziare interventi di contrasto all’emergenza.

In questo numero analizziamo, in particolare, come la pandemia da Covid-19 abbia mutato l’originaria fisionomia dell'Asse Inclusione sociale dei PO Fse, abilitandolo “contenitore” privilegiato in cui far confluire le iniziative per rispondere alle esigenze di contenimento del virus e di accesso ai servizi sanitari. Questa nuova interpretazione dell'Asse Inclusione sociale risulta con evidenza osservando gli interventi attuati nell’ambito dei Programmi regionali e nazionali e le iniziative delineate nei PO rivisti per far fronte in maniera più strutturata alle istanze di mitigazione degli impatti negativi della crisi e di rilancio del sistema produttivo. In tale contesto le amministrazioni hanno, infatti, lavorato su due fronti contemporaneamente: da una parte hanno provveduto ad attivare iniziative immediate di sostegno al sistema sanitario, alle imprese e ai lavoratori colpiti dalla crisi; dall'altra hanno avviato un processo di revisione dei Programmi operativi sia per riconciliarne i contenuti con le operazioni già attivate, sia per massimizzare il contributo degli stessi al contrasto alla crisi sociosanitaria.

Le problematiche connesse alla pandemia non hanno inciso sulla popolazione allo stesso modo: si parla di “impatto di genere”, infatti, per sottolineare come gli effetti registrati siano ben diversi tra uomini e donne. In questa situazione senza precedenti il divario di genere nel sistema italiano è andato ampliandosi, mostrando, ad esempio, un aumento delle disparità del tasso occupazionale e incrementando i casi di violenza domestica. Le Regioni si sono attivate per fronteggiare gli impatti di genere, non solo rispondendo alle specifiche esigenze espresse dai territori, ma tenendo conto del fenomeno nell'avvio della predisposizione dei programmi FSE+ per il periodo 2021-2027. Presentiamo in questo numero una panoramica sull’attuazione della programmazione in corso e un inquadramento complessivo sugli orientamenti futuri, approfondendo “l'impatto di genere” nel mutato contesto pandemico, che evidenzia l’urgenza di integrare la prospettiva di genere in tutte le politiche, le iniziative e i programmi della UE.

Ad evidenziare quanto su questi temi sia stato realizzato durante la pandemia, nella sezione In Pillole pubblichiamo le esperienze regionali e nazionali che, nell’ambito dei PO Fse, sono state attivate sui temi dell'inclusione e innovazione sociale e della parità di genere. Le esperienze riportate sono state illustrate durante l'incontro del gruppo intercoordinamenti Inclusione Sociale, allargato ai componenti del sottogruppo Innovazione Sociale, dello scorso 18 febbraio, durante il quale è stato avviato un confronto su nuovi modelli di policy per impostare le azioni nella futura programmazione del FSE+, ciò anche nell’ottica di porre le basi per favorire la transizione green e digitale, richiamata nell’iniziativa Next Generation UE e nel Recovery Plan italiano.

E guardando al futuro analizziamo, poi, le novità per il periodo 2021-2027 introdotte nel bilancio a lungo termine Ue, che per la prima volta, accanto al Quadro finanziario pluriennale (QFP), prevede un pacchetto di misure straordinario per sostenere la ripresa socioeconomica degli Stati membri, il Next Generation EU.

Infine, a cinquanta anni dall'istituzione delle Regioni a statuto ordinario, sottolineamo il ruolo essenziale della collaborazione istituzionale nel settore specifico della certificazione delle competenze: ripercorrendo i passaggi salienti del percorso istitutivo, infatti, evidenziamo come il principio di leale collaborazione non solo tra Regioni e Province autonome, ma tra amministrazioni regionali e centrali sia stato alla base della solida e articolata intelaiatura del Sistema di Certificazione delle competenze.