prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 30 giugno 2020

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Raccomandazione 5 - Accesso al credito e finanziamento non bancario per PMI innovative


Raccomandazione 5 - Accesso al credito e finanziamento non bancario per PMI innovative

La Raccomandazione 5 viene declinata attraverso l’attuazione di policy regionali volte a migliorare l’accesso al credito e il finanziamento non bancario per le piccole imprese innovative. La necessità di sviluppare e di mettere a sistema risorse e strumenti finanziari è stata evidenziata dalla stessa programmazione dei Fondi SIE, per l’effetto leva che genera la condivisione del rischio con gli intermediari finanziari.

Infatti nella Programmazione dei Fondi SIE 2014-2020, le Regioni hanno puntato a realizzare strumenti finanziari diversificati e complessi inseriti all’interno di una strategia organica, finalizzata a coniugare e rafforzare il binomio tra credito e competitività, per rispondere in maniera efficace alle esigenze delle imprese. L’accesso al credito rappresenta un elemento fondamentale per promuovere la strategia di crescita delle imprese, che negli ultimi anni ha puntato e investito sempre più su alcuni drivers di sviluppo quali l’internazionalizzazione, l’innovazione e la ricerca, nonché la cultura della sostenibilità. Le linee prioritarie di questa raccomandazione si inseriscono nei Pilastri Produttività e Sostenibilità ambientale dell’ASGS e Country Report 2020.

Nelle Regioni è proseguita la strategia per sostenere il potenziamento del sistema delle garanzie pubbliche per favorire l'accesso al credito delle PMI (RA 3.6; SDGs 8.10, 9.3; OP1 OSa3; Domini 3,4 BES/ISTAT), massimizzando le risorse e rendendo più efficiente e strutturato il ricorso al credito da parte delle PMI, con una conseguente riduzione dei costi e dei tempi per l’accesso. Nello specifico si tratta di interventi pubblici per progettazione e gestione di strumenti finanziari, in coerenza con la strumentazione nazionale e col Fondo centrale di garanzia per le PMI (FCG); implementazione delle Sezioni speciali regionali, con attenzione alle garanzie sui portafogli, quale policy strategica di integrazione degli strumenti finanziari, per strutturare la filiera della garanzia contemperando la gestione ottimale del rischio con l’utilizzo più razionale delle risorse pubbliche; rafforzamento del sistema delle garanzie regionali, con l’implementazione di fondi di garanzia rischi sia regionali sia gestiti dai confidi, nonché l’istituzione di specifici Fondi di Fondi; sottoscrizione di accordi e protocolli per promuovere partnership strategiche con il sistema delle Regioni e dei confidi, accordi di cooperazione interamministrativa definiti da parte di singole Regioni per la gestione di Fondi regionali (sviluppo di Piattaforme a supporto delle PMI regionali con il coinvolgimento del sistema dei Confidi per l’intera filiera agroalimentare), accordi con ABI sul credito, per la moratoria dei debiti delle PMI verso il sistema creditizio; implementazione della Piattaforma di Garanzia Multiregionale Agri costituita con CDP e BEI, per agevolare l’accesso al credito da parte delle PMI dell’agricoltura e dell'agro-industria.

Infine, per tra gli strumenti finanziari per favorire l'accesso al credito e la competitività delle PMI (RA 1.4, 3.1, 3.5; SDGs 8.3, 8.10, 9.3, 9.4, 10.5; OP1 OSa1,a3; Domini 3,11 BES/ISTAT), le Regioni hanno adottato misure volte all’attuazione della Strategia di specializzazione intelligente per valorizzare le eccellenze tecnologiche, di ricerca e industriali dei territori; si sono impegnate a sostenere l’efficienza dei Fondi SIE, anche con maggiori sinergie tra politiche nazionali e regionali (industria intelligente e sostenibile, energia e ambiente, salute, alimentazione, qualità della vita, agenda digitale, smart communities, sistemi di mobilità intelligente, turismo, patrimonio culturale e industria della creatività, aerospazio e difesa); hanno definito Piani strategici per sviluppo di ricerca, innovazione, trasferimento tecnologico nei settori strategici individuati dalle S3 regionali per la cooperazione tra gli attori dell’università, della ricerca e del sistema delle imprese; hanno dato attuazione al Protocollo di intesa tra Confindustria, Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Agenzia per l'Italia digitale (AGID) e ITACA, per strategie che potenzino la domanda pubblica come leva di innovazione.