prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 30 giugno 2020

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Raccomandazione 2 - Mercato del lavoro, promozione dell'occupazione, istruzione e competenze, inclusione sociale


Raccomandazione 2 - Mercato del lavoro, promozione dell'occupazione, istruzione e competenze, inclusione sociale

Per quanto riguarda la Raccomandazione 2 si conferma anche nel 2019 l’impiego di politiche regionali di protezione e promozione finalizzate allo sviluppo del benessere personale e dell’occupazione, con particolare attenzione a quello femminile, in coerenza con quanto previsto dal Pilastro europeo dei diritti sociali. Inoltre la lettura di questa Raccomandazione viene integrata con i moniti dei Target della Strategia Europa 2020 (1 - tasso di occupazione, 6 - abbandono scolastico, 7 - istruzione terziaria, 8 - lotta alla povertà e contrasto all’esclusione sociale). Sono molteplici gli interventi regionali a sostegno delle politiche educative, volti al miglioramento della qualità complessiva dell’offerta formativa, affinché quest'ultima risponda a criteri di competenza, continuità, coerenza e avanzamento della conoscenza, secondo un prevalente criterio di continuità del progetto formativo individuale. Le linee prioritarie relative a questa raccomandazione si inseriscono nei Pilastri Produttività ed Equità di cui all’ASGS e al Country Report 2020.

Interventi specifici sono stati segnalati nell’ambito della governance del mercato del lavoro e servizi per il lavoro e delle politiche di sviluppo occupazionale e adattabilità al lavoro (RA 3.2, 3.5, 8.3, 8.6, 8.7, 8.8; SDGs 8.2, 8.3, 8.7, 9.2, 16.b; OP1 OSa3, OP 4 OS1,2,3; Pilastro europeo dei Diritti Sociali 2,3,4,5; Domini 3, 11 BES/ISTAT). Su questi temi le Regioni hanno evidenziato molteplici azioni volte al rafforzamento dei servizi: definizione di piani regionali di attuazione per il potenziamento professionale e infrastrutturale e per la qualificazione del personale dei CPI, convenzioni con ANPAL Servizi per definire azioni di assistenza tecnica per l’avvio del reddito di cittadinanza e l’erogazione di politiche attive rivolte ai suoi beneficiari, anche attraverso il ricorso a figure professionali ad hoc (cd. Navigator); stipula di protocolli di intesa tra Regioni, amministrazioni centrali e parti sociali e piani di intervento per la lotta al caporalato ed allo sfruttamento lavorativo nell’agricoltura e per la promozione della legalità, basati sul coinvolgimento dei CPI, come azioni di contrasto al lavoro sommerso. Sono stati inoltre rilevati altri interventi tesi a coniugare la salvaguardia e la crescita del lavoro e delle imprese con lo sviluppo socio–economico equo e sostenibile del territorio regionale, con attenzione alle aree più svantaggiate ed alle zone di crisi; nonché azioni congiunte di attivazione, incentivazione, formazione e rafforzamento dell’occupabilità per favorire la permanenza e l’inserimento o reinserimento nel mercato del lavoro.

È proseguito l’impegno delle Regioni nella programmazione di interventi volti alla promozione dell’occupazione femminile (RA 8.2; SDGs 8.7, 8.5, 8.8, 5.1, 5.4, 5.5; OP4 OS1,3; Pilastro europeo dei diritti sociali 2,3,4,9; Dominio 3, 6, 7 BES/ISTAT), attraverso il sostegno ad interventi per garantire l’equilibrio tra famiglia e lavoro, il rafforzamento delle competenze professionali delle donne, il miglioramento dell’accesso e spendibilità nel mercato del lavoro, la creazione di imprese femminili, la maggiore sensibilità alla dimensione di genere e il contrasto alle forme di discriminazione e segregazione femminile nel mercato del lavoro; nonché interventi di sostegno alle famiglie per il lavoro di cura dei genitori, la conciliazione tra impegni familiari e scelte professionali.

Inoltre le Regioni hanno sviluppato molteplici azioni relativamente alle politiche attive, anche per persone maggiormente vulnerabili e giovani, incluse le misure di apprendistato di II livello e dei tirocini e alla formazione del capitale umano all’accrescimento delle competenze anche digitali (RA 8.1,8.4,8.5,9.2,10.3,10.4; SDGs 4.4,4.7,8.5,8.8,8.b; OP1 OSa4, OP4 OS1,2,3,4,5,6,7, OP5; Pilastro europeo dei Diritti Sociali 1,2,3,4,5,17; Dominio 2,3,10 BES/ISTAT). In particolare le Regioni hanno sviluppato un sistema volto ad accompagnare l’individuo nelle diverse transizioni della vita attraverso: l’avvicinamento tra scuola, università, formazione e lavoro e formazione professionale mirata all’inserimento lavorativo (Garanzia Giovani - tirocinio e work experience) per giovani, donne e soggetti deboli della fascia adulta della popolazione; l’adozione di specifici dispositivi per le persone con disabilità e la realizzazione di misure per l’integrazione scolastica, per l’accompagnamento nei percorsi di istruzione e formazione. Per l’integrazione dei migranti è stata promossa la partecipazione attiva alla vita economica, sociale, culturale nei contesti territoriali, oltre che un’effettiva inclusione scolastica e lavorativa (fondo FAMI).

Inoltre sono stati avviati percorsi integrati rivolti ai lavoratori coinvolti o licenziati a seguito di crisi aziendale, creazione di impresa, sostegno a nuove realtà produttive e di servizio ed ai liberi professionisti ed agli studi professionali. Altresì le Regioni hanno attivato percorsi per l’innalzamento del livello di istruzione della popolazione adulta (POR FSE 2014-2020 per soggetti in situazione di svantaggio, analfabeti di ritorno, inoccupati e disoccupati), per il recupero dell’istruzione di base, il conseguimento di qualifica/diploma professionale o qualificazione professionale e riqualificazione delle competenze (TIC); attraverso il sistema pubblico nazionale di certificazione delle competenze si è agito per favorire l’accrescimento delle competenze e l’acquisizione di nuove competenze della popolazione adulta per migliorarne la partecipazione nel mercato del lavoro; sono stati promossi processi di innovazione nella scuola per lo sviluppo di una cultura digitale nella didattica, e finanziati progetti di formazione professionale e formazione permanente in ambito culturale di tipo residenziale con percorsi di accompagnamento e tutoraggio artistico, tecnico, organizzativo, nonché percorsi didattici per la formazione di professionisti qualificati nel settore cinematografico.

Altre misure di politica attiva hanno riguardato prevalentemente l’attivazione di tirocini extracurriculari formativi o di orientamento volti a favorire le transizioni al lavoro, abbattere le difficoltà di transizione dai sistemi di istruzione e formazione verso il lavoro, rafforzare l’occupabilità della popolazione in età lavorativa inoccupata e/o disoccupata, e potenziare l’inclusione sociale delle persone disabili svantaggiate nel mondo del lavoro; sono stati anche erogati finanziamenti per il potenziamento dell’offerta formativa ed incentivi occupazionali per i contratti di apprendistato professionalizzante, previste azioni di orientamento e accompagnamento all'autoimprenditorialità, concesse agevolazioni IRAP e promossi interventi di staffetta generazionale.

Con riferimento alle politiche educative (RA 8.1,10.1,10.2,10.6,10.7,10.8, SDGs 4.4,4.7,4.a,8.5,8.6,9.1; OP4 OS4,5,6,d2; Pilastro europeo dei diritti sociali 1,2,3,4,17; Dominio 2,3,11 BES/ISTAT), sono stati realizzati numerosi interventi formativi rivolti ai giovani a rischio di esclusione scolastica e socio-lavorativa, finalizzati al pieno utilizzo degli spazi scolastici per contrastare fenomeni di abbandono e dispersione scolastica e formativa, nonché a ridurre il fallimento formativo precoce, tra cui la fornitura gratuita dei libri di testo, le borse di studio, risorse per l’implementazione delle dotazioni tecnologiche e per l’ampliamento degli strumenti per la didattica, forme di assistenza scolastica qualificata in favore degli studenti in situazione di svantaggio, contributi per l’attuazione dei servizi di trasporto e servizio mensa, prolungamento dell’orario scolastico, percorsi formativi di istruzione e formazione professionale (IeFP) triennali e quadriennali, realizzati nell’ambito del sistema regionale di IeFP (in modalità duale) rivolti a soggetti assunti con contratto di apprendistato di I livello; sono stati inoltre adottati piani per efinire priorità nell’ambito delle politiche volte a gestire e garantire i servizi essenziali a supporto del diritto allo studio. Per quanto riguarda l’edilizia scolastica le Regioni sono impegnate nell’attuazione delle misure per la realizzazione del Sistema Nazionale delle Anagrafi dell’Edilizia Scolastica, in collaborazione con il MIUR; mentre, con riferimento alle azioni territoriali, le Regioni definiscono la programmazione territoriale triennale degli interventi e attualmente si stanno realizzando gli interventi individuati dalla programmazione 2018-2020, attraverso risorse erogate con i mutui BEI (Banca europea per gli Investimenti).

Nell’ambito dell’istruzione terziaria,(RA 8.1,10.2,10.4,10.5; SDGs 4.3,4.4,4.7,4.b,9.5; OP1 OSa4, OP4 OS1,2,4,5; Pilastro europeo dei diritti sociali 1,4; Dominio 2,11 BES/ISTAT) al fine di accrescere il coinvolgimento della popolazione studentesca sono stati finanziati, con risorse europee e guidati dalla programmazione triennale a titolarità regionale, percorsi ITS, Poli tecnico-professionali e percorsi annuali IFTS; inoltre per favorire l’innalzamento dei livelli di competenze, di partecipazione e di successo formativo nell'istruzione universitaria e/o equivalente sono state erogate borse di studio e segnalate azioni di sostegno a favore di studenti, capaci e meritevoli privi di mezzi, inclusi gli studenti con disabilità, affiancate da buoni abitativi; predisposti voucher per la partecipazione a Master di I e II livello; erogati finanziamenti per la contrattualizzazione di ricercatori a tempo determinato al fine di favorire la permanenza nel territorio della regione dei ricercatori. Sono altresì proseguiti finanziamenti nella ricerca e innovazione ad Università per i dottorati di ricerca con caratterizzazione industriale, i Master di I e II livello, i programmi di mobilità studentesca internazionale (Erasmus Plus o accordi bilaterali), nonché azioni di potenziamento della rete Università-Imprese. Sono infine stati attuati investimenti in percorsi di alta formazione post universitari che organizzano l’offerta formativa per contratti di apprendistato di alta formazione e ricerca, con la predisposizione di appositi cataloghi.

In continuità con il percorso avviato negli anni scorsi sul contrasto alla povertà e all’esclusione sociale (RA 3.7, 9.1, 9.3, 9.4, 9.5, 9.7; SDGs 1.1, 1.2, 1.3, 1.4, 1.5, 1.b, 3.8, 4.2, 5.1, 5.2, 5.3, 5.c, 8.5, 9.1, 10.2, 10.4, 10.7, 11.1, 12.6, 16.1, 16.2, 16.8, 17.6; OP4 OS3,7,8,9,10,11,d2,d4 OP 5; Pilastro europeo dei diritti sociali 9,11,12,14,17,18,19,20; Domini 1, 3, 4, 5, 7, 9, 10 BES/ISTAT) le Regioni hanno proseguito con interventi combinati ed integrati di misure (policy mix), che agiscono sulle diverse dimensioni di svantaggio (lavoro, accesso ai servizi, abitazione) con azioni di inclusione attiva, sostegno al reddito adeguati, percorsi di attivazione e di accompagnamento al lavoro, sostegno alla fruizione di servizi economicamente accessibili e di qualità, iniziative di innovazione sociale e collaborativa (banchi alimentari, empori solidali, reti territoriali) per il recupero delle eccedenze dei vari segmenti della filiera alimentare a fini caritativi e al contrasto dello spreco, anche con l’ausilio di innovazioni digitali.

Diverse le iniziative di lotta all’esclusione sociale focalizzate su target specifici riferibili a persone maggiormente vulnerabili, tra cui le persone con disabilità per le quali si è puntato allo sviluppo della loro autonomia, agendo sul re/inserimento socio lavorativo secondo un modello finalizzato a superare una logica assistenziale e a favorire la crescita delle competenze professionali e rafforzare le condizioni di occupabilità (sostegno psicologico e counselling; servizi di orientamento e tutoraggio specialistico, interventi di workfare, collocamento e mantenimento mirato); ma anche con iniziative dirette a valorizzare il patrimonio culturale, nell’ottica di una maggiore accessibilità per le persone con disabilità, attraverso la messa a punto di Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche.

Altresì risultano importanti iniziative rivolte ai soggetti sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria di sostegno psicologico per il recupero dell’autostima e delle capacità relazionali (empowerment dell’individuo), anche con l’attivazione di iniziative culturali negli istituti di pena.

Altro target rilevante è quello delle persone vittime di violenza o tratta, rispetto alle quali sono stati attivati percorsi di recupero dell’autostima, di orientamento e formazione per l’acquisizione di competenze di base della lingua italiana e per l'alfabetizzazione digitale, erogati sostegni economici per garantirne l’autonomia (Reddito di Libertà) e offerti servizi di conciliazione per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro. Sono stati, inoltre, finanziati progetti di potenziamento dei centri antiviolenza e delle case rifugio/accoglienza, per lo sviluppo di servizi innovativi di contrasto alla violenza di genere e azioni di assistenza psico-sociale, sanitaria e legale alle donne vittime di violenza e ai loro figli.

Nel quadro degli interventi diretti all’integrazione delle persone provenienti da un contesto emarginato o migratorio, si è agito sul potenziamento della rete dei servizi di pronto intervento sociale, delle strutture di accoglienza e ospitalità diurna e notturna e dei servizi socio-sanitari, sulla realizzazione di percorsi di accompagnamento per il recupero del benessere psico-fisico dell’individuo, sulla messa a disposizione di servizi anche alloggiativi, secondo un approccio housing first, in cui la casa rappresenta l’intervento primario di un percorso di integrazione sociale; sull’offerta di servizi di mediazione sociale (animazione sociale, culturale, di cura del territorio); sulla realizzazione di laboratori di educazione ambientale (giardinaggio di quartiere e orti condominiali/urbani, ecc.) come opportunità di inserimento socio-lavorativo, anche attraverso l’accompagnamento e il tutoraggio formativo e professionale.

Anche il tema del social housing e della riduzione del numero di famiglie con particolari fragilità sociali ed economiche in condizioni di disagio abitativo si inserisce in questo contesto attraverso iniziative di contrasto all’esclusione abitativa, con interventi di potenziamento, recupero o ottimizzazione del patrimonio pubblico esistente, per incrementare la disponibilità di alloggi e servizi abitativi per categorie fragili, anche con riferimento alla riqualificazione e all’abbattimento delle barriere architettoniche, sperimentando modelli innovativi sociali e abitativi (cohousing) per categorie fragili.

Infine da segnalare interventi di qualificazione dei servizi e delle infrastrutture di cura e socio-educative con iniziative volte alla creazione, espansione e miglioramento dei servizi socio-educativi per l’infanzia e all’economia sociale.