Quaderno del 30 giugno 2020

Interventi di sostegno diretto ai lavoratori ed alle imprese, per una nuova organizzazione delle politiche attive del lavoro e della formazione e di supporto indiretto tesi a favorire il mantenimento dell’occupazione. 

Sono questi i tre elementi delle policy regionali attuati contro la crisi attuale, indagati nel contributo della IX Commissione della Conferenza delle Regioni e P.A. predisposto per l'audizione al Senato lo scorso 20 maggio.

La Commissione Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale del Senato sta seguendo, infatti, un approfondimento in materia di "Ricadute occupazionali dell'epidemia da Covid-19, azioni idonee a fronteggiare le situazioni di crisi e necessità di garantire la sicurezza sanitaria nei luoghi di lavoro": l'audizione condotta dalla IX Commissione si configura, quindi, in questo contesto come contributo che riconduce a unità le direttive principali dell’azione regionale tesa a fronteggiare l’emergenza occupazionale e sociale causata dal diffondersi dell’epidemia da COVID – 19.

Si tratta certamente della narrazione di ciò che è stato curato ed attivato dalle Regioni nella difficoltà di una crisi dilagante e inaspettata, ma si tratta anche dell'affermazione della volontà di favorire "un approccio proattivo teso a rilanciare con forza - si legge nel contributo delle Regioni - il significato ed il ruolo delle politiche attive del mercato del lavoro come primo strumento di tutela e di prevenzione per i lavoratori e per le imprese, da coniugare con i necessari interventi di sostegno del reddito".

"Il rilancio delle politiche territoriali, in questo senso, costituisce una sfida primaria che le Regioni vogliono raccogliere, con l’atteggiamento propositivo e pragmatico, che ha contrassegnato fino ad oggi il loro operato ed ispirato il confronto con le amministrazioni centrali".

In allegato il contributo della IX Commissione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.