News dall'Europa - Quaderno del 1° ottobre 2013
News dall'Europa
Le sfide della nuova Politica di coesione
di Lucio Battistotti
Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea
Ci troviamo in un momento davvero particolare in cui gli Stati membri stanno completando l'attuazione dei programmi del periodo 2007-2013 e si stanno preparando per le opportunità ma anche per le sfide che li attendono nei prossimi sette anni. La scommessa è ancora più importante poiché si tratta della Politica di coesione che rappresenta circa un terzo del bilancio UE e ha il proprio ruolo di principale strumento europeo per la crescita, la creazione di posti di lavoro e l’attuazione delle politiche dell’Unione. Tale strumento però funziona se viene utilizzato efficientemente ed efficacemente.
Su questo piano ci sono molte novità che tengono conto delle lezioni del passato e della necessità di dare impulso alla ripresa economica che il continente finalmente intravede. Le caratteristiche principali sono una maggiore dimensione strategica della politica al fine di garantire che gli investimenti della UE siano finalizzati alla realizzazione degli obiettivi di lungo termine dell'Europa per quanto riguarda la crescita e l’occupazione (strategia Europa 2020) e una forte attenzione ai risultati concreti.
Concentrare gli investimenti su settori chiave per la crescita e l'occupazione come delineato nella strategia Europa 2020 tramite una serie di norme comuni da applicare a tutti e cinque i Fondi strutturali e di investimento europei. Concentrare la maggior parte del bilancio su poche priorità strettamente legate alla strategia di crescita Europa 2020. In particolare, concentrare una quota compresa tra il 50% e l'80% del bilancio Fesr su azioni di sostegno all'innovazione e ricerca e sviluppo, agenda digitale, competitività delle PMI e transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio. Per quanto riguarda l'economia a bassa emissione di carbonio, un ulteriore obbligo di destinare almeno una quota compresa tra il 12% e il 20% all'efficienza energetica e alle energie rinnovabili. Stabilire, da parte degli Stati membri, obiettivi chiari e misurabili sull'impatto degli investimenti. Misurare e comunicare i progressi compiuti. Definire misure volte a ridurre la burocrazia e semplificare l'uso dei finanziamenti della UE: più regole comuni fra tutti i fondi, richieste di relazioni più mirate e meno numerose, maggiore uso della tecnologia digitale ("e-cohesion").
Un passaggio fondamentale sarà la definizione con ciascuno degli Stati membri di un nuovo accordo di partenariato. Il principio di partenariato con gli enti regionali e locali, i partner economici e sociali e gli organismi che rappresentano la società civile è un elemento essenziale per la nuova politica, soprattutto attraverso l'adozione di un codice di condotta europeo sul partenariato.
Il commissario europeo per la Politica regionale Johannes Hahn ha a più riprese esortato gli Stati membri e le regioni a mettersi al lavoro sulla nuova programmazione, facendo capire che non c’è tempo da perdere nella pianificazione dei programmi dei Fondi strutturali della UE per il periodo 2014-2020. Basandosi anche sull'esperienza accumulata durante il periodo attuale e sul pacchetto relativo alla nuova Politica di coesione che entrerà in vigore nel 2014, la Commissione ha steso per ogni Stato membro un position paper per lo sviluppo di tale accordo. Questi documenti, presentati alle autorità nazionali e regionali, contengono la visione della Commissione sulle principali sfide e opportunità di finanziamento. Essi creano anche un quadro di dialogo costante tra la Commissione e gli Stati nel corso della preparazione dei programmi.
Questa procedura riguarda chiaramente anche l'Italia che si presenta a questo importante appuntamento, dovendo fare un'attenta analisi delle difficoltà incontrate in passato e programmando i suoi obiettivi per il futuro. Ma parliamo di numeri, seppur con la dovuta precisazione che le cifre potrebbero subire variazioni nell'accordo finale tra il Consiglio e il Parlamento europeo. La Politica di coesione 2014-2020 rappresenta circa un terzo del bilancio UE. Allo stato attuale, l'Italia dovrebbe ricevere 29,2 miliardi di euro circa dal bilancio UE a cui si aggiunge poi il cofinanziamento nazionale.
Proprio di recente, il commissario Hahn sosteneva che nel prossimo periodo di programmazione il sostegno da parte del Fondo europeo per lo Sviluppo regionale sarebbe stato valutato attentamente alla luce dell'esperienza attuale. Le principali lezioni devono essere tratte da progetti che hanno avuto un piccolo o nessun impatto sull'economia regionale. Attenzione particolare deve essere data a progetti una tantum o piccoli progetti isolati. Una strategia globale determinerà la possibilità di finanziare i singoli progetti per il futuro. Questa strategia deve essere precisa, focalizzata su poche e chiare priorità, legate all'Europa 2020 e al Piano nazionale di riforma; e accompagnata da obiettivi chiari e da indicatori per misurare il progresso verso il raggiungimento dei target.
Un ultimo punto, anche se non meno importante, è la trasparenza: dobbiamo informare i cittadini su quanto viene fatto con i fondi e perché. Ne va della credibilità dell'intervento e della sua buona riuscita.
Gli ultimi governi e quello attuale hanno fatto e stanno facendo tanto per migliorare le situazione, con l'ausilio della Commissione e con il personale impegno del commissario Hahn. Molto resta ancora da fare.
Un importante appuntamento per i decisori pubblici, i beneficiari ma anche per il pubblico di misurarsi con le novità della Politica di coesione e con le future sfide future è rappresentata dall'iniziativa Open days – la Settimana europea della Politica regionale che si svolgerà a Bruxelles dal 7 al 10 ottobre prossimi. Un'iniziativa per dimostrare ancora una volta che la forza dell'Europa è nelle sue regioni e nelle sue città.
Ascolta le puntate di "22 minuti" la trasmissione radiofonica curata dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea
In collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea
Torna al Quaderno del 1° ottobre 2013