News dall'Europa - Quaderno del 29 marzo 2013

News dall'Europa

L'Unione europea e la stagione della crescita

Commissione europea - Rappresentanza in Italia

di Lucio Battistotti
Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea

Crescita, crescita, crescita. Sembra la parola magica ma è molto di più. Ormai è chiaro infatti che per uscire dalla crisi, dopo la fase di consolidamento dei conti pubblici nella zona euro, servono sforzi per ridare ossigeno all'economia reale e rimettere in moto la macchina dello sviluppo.

Leggendo alcuni commenti e articoli delle ultime settimane considero fuorvianti le accuse all'Unione europea e, in particolare alla Commissione, di essere troppo concentrata sulla contabilità e non sulla crescita. Infatti, un aiuto concreto per le imprese è venuto proprio in questi giorni con l'entrata in vigore della Direttiva sui ritardi dei pagamenti e la disponibilità della Commissione a dare all'Italia tutta la flessibilità necessaria, pur nel rispetto dei parametri del Patto di stabilità e crescita, di rientrare gradualmente sul debito pregresso della pubblica amministrazione. Come sostiene il vicepresidente Tajani, "è inaccettabile che gli Stati si finanzino a spese delle imprese, già gravate da una crescente pressione fiscale e da una restrizione del credito senza precedenti."

L'accesso ai finanziamenti rimane un problema grave e uno degli ostacoli sulla strada per il ritorno alla crescita. Ecco perché è essenziale che nei prossimi mesi si raggiunga un buon accordo anche sul Quadro finanziario pluriennale che prevede i massimali di spesa per i vari capitoli relativi alle politiche dell'UE per i sette anni che vanno dal 2014 al 2020. Ora che le posizioni del Consiglio europeo e del Parlamento europeo sono chiare, la Commissione farà tutto il possibile per mediare e assicurare un buon risultato per tutti – per 500 milioni di cittadini, per le regioni, per le città, per le imprese, per le ONG.

Il bilancio UE rappresenta l'unico strumento di medio e lungo periodo in Europa, mirato all'investimento pubblico (in infrastrutture, imprese, occupazione, ambiente) e non in amministrazione. In molte occasioni e soprattutto in un periodo di contrazione dei bilanci pubblici nazionali, le risorse UE sono essenziali, per non dire indispensabili, per far funzionare meglio le nostre economie e per creare posti di lavoro. Sono anche necessarie per aumentare la competitività delle nostre imprese rispetto alla crescente concorrenza internazionale.

L'accordo è cruciale e ci sono degli elementi positivi che devono essere salvaguardati. Lo strumento per connettere l'Europa, uno specifico strumento per rilanciare le infrastrutture, un massiccio e concreto sostegno alla ricerca, all'innovazione, alla formazione sono agli occhi di tutti delle novità importanti. Ancora più importanti, alla luce dei dati inquietanti sulla disoccupazione giovanile, saranno gli interventi sui giovani: l'iniziativa per l'occupazione da 6 miliardi, la garanzia per i giovani, Erasmus e i programmi per la mobilità.

Infine, un punto fondamentale del futuro Quadro sarà la flessibilità – sia tra varie rubriche sia negli anni. È un aspetto su cui la Commissione insiste anche per poter gestire la differenza tra impegni e pagamenti.

Servono risorse fresche. Serve anche una sostenibilità nel lungo periodo, al di là dei prossimi sette anni. L'Europa ha un grande bisogno di investimenti a lungo termine, essenziali per favorire la crescita sostenibile. Per finanziarli, le amministrazioni pubbliche, le imprese e le famiglie hanno bisogno di avere accesso a fonti affidabili di finanziamento a lungo termine.

La crisi finanziaria ha ridotto la capacità del settore finanziario europeo di incanalare i risparmi verso gli investimenti a lungo termine. Pertanto è fondamentale studiare gli interventi da attuare per migliorare la disponibilità di finanziamenti a lungo termine. La Commissione europea ha appena adottato un Libro verde che dà avvio a una consultazione pubblica di tre mesi sui modi per promuovere l'offerta di finanziamenti a lungo termine e migliorare e diversificare il sistema dell'intermediazione finanziaria per gli investimenti a lungo termine in Europa. Gli investimenti a lungo termine sono spese che consentono di migliorare la capacità produttiva dell'economia in settori quali l'energia, le infrastrutture di trasporto e di comunicazione, gli impianti industriali e di servizio, le tecnologie di adattamento ai cambiamenti climatici e di ecoinnovazione, nonché istruzione e ricerca e sviluppo.

Si è spesso detto che la crisi oltre alle sofferenze porta con sé anche delle opportunità importanti per guardare oltre l'orizzonte dell'immediato dove tramutarsi in "driver" del cambiamento. Questo è anche il senso fondamentale dell'Unione europea e delle sue istituzioni: anticipare i tempi e assicurare una risposta comune alle sfide, attuali e future.

 

Ascolta le puntate di "22 minuti" la trasmissione radiofonica curata dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea


In collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea



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