News dall'Europa - Quaderno del 30 giugno 2014
News dall'Europa
Il semestre europeo e l'importanza delle riforme
di Lucio Battistotti
Direttore Della Rappresentanza In Italia Della Commissione Europea
Il 2014 è davvero l'anno europeo dell'Italia. Dopo le elezioni per il rinnovo dell'Assemblea di Strasburgo, ci stiamo avvicinando all'inizio del Semestre di Presidenza italiana del Consiglio della UE e anche alla conclusione dell'altro semestre - quello europeo – ovvero il ciclo di coordinamento delle politiche economiche europee, giunto alla sua quarta edizione.
In quest'ambito, il 2 giugno scorso la Commissione ha presentato le sue proposte di raccomandazioni specifiche per Paese. Si trattava di un appuntamento atteso e necessario per avere un quadro completo della situazione economica dell'Unione europea e il cui obiettivo è tracciare un'analisi attenta dello stato delle singole economie nazionali, dei risultati conseguiti e delle sfide ancora da affrontare. Una delle prime lezioni tratte dalla crisi economica e finanziaria era che l'Unione economica e monetaria (UEM) insisteva troppo sulla parte monetaria e non altrettanto su quella economica. Si è anche detto che le difficoltà affrontate in questi anni hanno evidenziato i diversi livelli di competitività e di potenziale di crescita che esistono nei vari Paesi e non permettono uno sviluppo armonioso e completo dell'economia europea. Alla definizione delle politiche fiscali è stato necessario affiancare una dimensione basata sulle esigenze dell'economia reale.
La crisi ha evidenziato la chiara necessità di rafforzare la governance economica a livello UE. Prima la programmazione di bilancio ed economica nella UE avveniva mediante processi diversi. Non esisteva una visione globale degli sforzi compiuti a livello nazionale e gli Stati membri non avevano la possibilità di discutere una strategia collettiva per l'economia dell’Unione.
Con l'introduzione del semestre europeo tutto è cambiato: si è iniziato a fare chiarezza sia in termini di procedura che in termini di calendario.
Quali sono le varie tappe? Il semestre europeo, introdotto nel 2010, assicura che gli Stati membri discutano i loro programmi economici e di bilancio con i partner della UE in momenti specifici dell'anno. Ciò consente loro di fare osservazioni sui programmi degli altri e permette alla Commissione di offrire un orientamento politico in tempo utile prima che vengano adottate decisioni a livello nazionale. La Commissione verifica altresì che gli Stati membri stiano lavorando per la realizzazione degli obiettivi in materia di occupazione, istruzione, innovazione, clima e riduzione della povertà fissati da Europa 2020, la strategia di crescita a lungo termine della UE.
Il ciclo inizia ogni anno a novembre con l'analisi annuale della crescita della Commissione (priorità economiche generali per la UE), che propone agli Stati membri orientamenti politici per l'anno successivo. Poi ad aprile gli Stati membri presentano i programmi di stabilità o di convergenza (piani di bilancio a medio termine) e i programmi nazionali di riforma (PNR): in Italia, questi due documenti sono riuniti nel DEF – il Documento di Economia e Finanza. La Commissione analizza questi programmi e prepara le raccomandazioni specifiche per Paese, che sono pubblicate in tarda primavera. Il semestre si conclude quando il pacchetto finale, proposto dalla Commissione e dibattuto dai 28 capi di Stato e di Governo, è formalmente adottato dai ministri dell'Economia e delle Finanze riuniti in Consiglio. Questo processo offre quindi agli Stati membri una consulenza specifica sulle riforme strutturali di più vasta portata, il cui completamento richiede spesso più di un anno. Dal 2011, questo esercizio aiuta a esaminare in concreto la situazione economica del Paese, analizzare i problemi specifici che lo Stato membro deve affrontare e suggerisce altresì i provvedimenti da adottare a livello nazionale.
Il pacchetto del 2 giugno come anche l'intero ciclo di coordinamento delle politiche UE, noto come "semestre europeo", rappresenta quindi una grande opportunità per l'Italia e le sue Regioni - e per l'Unione nel suo insieme - di rimettere al centro dell'attenzione le riforme necessarie per il ritorno alla crescita.
Tanti gli spunti utili per l'Italia nel documento presentato dalla Commissione: dal consolidamento dei conti pubblici al rilancio del lavoro, dalla fiscalità all'istruzione, dalla pubblica amministrazione ai fondi strutturali, i trasporti e le infrastrutture.
È chiaro che la qualità di queste riforme riveste grande rilevanza ai fini del rilancio della crescita in Italia e nel suo Meridione, come anche altrove nella UE, specialmente nell'attuale ciclo economico in cui è più che mai necessario crescere. Le raccomandazioni si sono già rivelate uno strumento utile, soprattutto in quanto una valutazione esterna e indipendente da parte della Commissione, rafforzata da una discussione con i propri partner, aiuta le autorità e i cittadini a individuare i principali problemi del Paese e ad arricchire il dibattito pubblico sulla politica economica nazionale. È un'occasione da non perdere: per l'Europa e per l'Italia.
Ascolta le puntate di "22 minuti" la trasmissione radiofonica curata dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea.
In collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea
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