News dall'Europa - Quaderno del 28 marzo 2014
News dall'Europa
Una garanzia per i giovani
di Lucio Battistotti
Direttore Della Rappresentanza In Italia Della Commissione Europea
È innegabile che questa sia stata la peggiore crisi che l'Unione europea ricordi e i suoi effetti sono stati molto dolorosi in numerosi Paesi. Uno degli aspetti più negativi è stata certamente la disoccupazione che rimane tuttora a livelli altissimi e inaccettabili.
Essere disoccupati proprio quando si dovrebbe intraprendere il cammino nel mondo del lavoro può lasciare una cicatrice permanente sui giovani e danneggiare irreparabilmente il loro potenziale economico. La disoccupazione prolungata e l'inattività sul mercato del lavoro dopo aver terminato il percorso di studi, incidono infatti fortemente sui futuri problemi di disoccupazione, di salute, esclusione e povertà. Questo è certamente drammatico per il giovane stesso, ma ha conseguenze gravi anche per la società e per la nostra economia.
La Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro ha pubblicato uno studio in cui si stima che solo per l'anno 2011, la perdita economica connessa alla non partecipazione dei giovani al mercato del lavoro è stata stimata in 153 miliardi di euro, pari all'1,2% del PIL della UE.
La Garanzia per i giovani è quindi una delle riforme strutturali più importanti e urgenti che gli Stati membri devono introdurre per affrontare la disoccupazione giovanile, per facilitare la transizione dalla scuola al mondo del lavoro e per garantire che nessun giovane sia lasciato senza speranza o senza opportunità.
Approvato nell'aprile 2013 dai governi UE su raccomandazione della Commissione, si tratta di un nuovo approccio al contrasto della disoccupazione giovanile per garantire che tutti i giovani di età inferiore ai 25 anni – iscritti o meno ai servizi per l'impiego – possano ottenere un'offerta valida entro 4 mesi dalla fine degli studi o dall'inizio della disoccupazione. Tale offerta può consistere in un impiego, apprendistato, tirocinio o ulteriore corso di studi e va adeguata alla situazione e alle esigenze dell'interessato.
L'elaborazione e l’attivazione di un sistema di garanzia per i giovani richiede una stretta collaborazione tra tutti i principali soggetti interessati: pubbliche amministrazioni, servizi per l'impiego, centri di orientamento professionale, istituti di istruzione e formazione, servizi di sostegno ai giovani, imprese, datori di lavoro, sindacati, ecc.
I Paesi della UE, tra cui l'Italia, stanno attualmente elaborando ed attuando i rispettivi piani nazionali per l'attuazione della garanzia per i giovani. La Commissione europea aiuta ciascun Paese a definire i propri piani e a predisporre quanto prima il sistema di garanzia per i giovani.
L'Italia è stata tra i primi a presentare il proprio piano e ha dimostrato una determinazione che è stata apprezzata dalla Commissione. Detto ciò, è davvero fondamentale che l'Italia continui a dare la massima priorità all'attuazione della Garanzia per i giovani, specie in questo momento in cui si decide come si spenderanno le risorse del Fse per il periodo 2014-2020.
Dal punto di vista dei finanziamenti, gli Stati membri nei quali vi sono regioni in cui il tasso di disoccupazione giovanile supera il 25% possono ottenere fondi aggiuntivi mirati all'attuazione della Garanzia, grazie ai 6 miliardi di euro (che potrebbero in seguito arrivare a 8 miliardi se nel bilancio UE vi saranno risorse non spese) stanziati per l’Iniziativa per l'occupazione giovanile - l'apposito strumento finanziario introdotto nella nuova programmazione per favorire la ricerca di un lavoro per i più giovani. 18 regioni italiane, tra cui l’Abruzzo, la Basilicata, la Calabria, la Campania, il Lazio, il Molise, la Puglia, la Sardegna e la Sicilia, potranno accedere a tali risorse. Lo stanziamento provvisorio destinato all'Italia a titolo dell'Iniziativa per i giovani è di 530 milioni di euro, a cui si aggiungono almeno altri 530 milioni a titolo del Fse.
A tutto ciò ovviamente si aggiungono le risorse del cofinanziamento nazionale.
È poi importante sottolineare che non tutte le misure volte all’attuazione della Garanzia per i giovani richiedono spese ingenti. Ad esempio incentivare la cooperazione tra scuole, servizi di collocamento e imprese per migliorare l'impatto dell'istruzione ed agevolare l’inserimento professionale o l'accesso ad apprendistati e tirocini non richiede certo fondi elevati, ma potrebbe contribuire al successo della Garanzia.
La Garanzia per i giovani deve andare di pari passo con le altre riforme strutturali miranti al miglioramento dell'accesso al mercato del lavoro per i giovani. Tali riforme prevedono il rafforzamento dell'istruzione e della formazione professionale - garantendo servizi pubblici più efficienti e migliorando i servizi professionali e di consulenza per studenti universitari - nonché la prevenzione dell'abbandono scolastico precoce e il miglioramento della qualità e dei risultati nel campo dell'istruzione.
Insomma, è indispensabile un'azione su più fronti e svolta nella maniera più rapida possibile perché non possiamo permetterci di perdere quella parte della nostra popolazione che più crede nell'Europa e cerca in essa le soluzioni dei propri problemi. Non dobbiamo deluderla, specie ora che siamo prossimi al voto per il rinnovo del Parlamento europeo. Ne va del futuro dell'Europa, ne va della sua credibilità. L'Europa deve essere garanzia per i giovani come i giovani sono garanzia per il futuro.
Ascolta le puntate di "22 minuti" la trasmissione radiofonica curata dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea
In collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea
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